Disabilità Linguaggio inclusivo

Accessibilità e “lingua facile”: come abbattere le barriere linguistiche

Accessibilità e "lingua facile"
Scritto da Ilaria Cantoro

L’attivista per i diritti delle persone con disabilità e autrice Emily Ladau definisce l’accessibilità come la capacità di  “rendere oggetti e servizi più equi […] si tratta di rimuovere le barriere alla partecipazione, all’impegno e alla comprensione, in modo che tutte le persone, a prescindere dalle capacità, possano sperimentare il mondo che ci circonda nella misura più completa possibile o in modi che funzionino per le nostre menti e i nostri corpi”

Quando ci riferiamo al concetto di accessibilità, è bene ricordare che solo una piccola parte delle barriere sono fisiche e architettoniche. Ci sono molte altre tipologie di barriere che possono impedire la piena partecipazione delle persone alla vita sociale, culturale, lavorativa e civica di una comunità. Una di queste barriere può essere il linguaggio.

Il linguaggio può rappresentare un ostacolo all’accessibilità

Chiunque di noi probabilmente ha viaggiato in un paese di cui non conosceva la lingua o addirittura l’alfabeto, dove ha sentito un senso di smarrimento nell’orientarsi per strada, capire cartelli e segnali o regole e avvertimenti. In quel momento abbiamo, in parte, vissuto ciò che persone con varie forme e livelli di disabilità cognitiva provano ogni giorno.

Accessibilità e "lingua facile"Pensiamo alle comunicazioni burocratiche, agli avvisi nelle bacheche degli ospedali, sui treni o nei bar. Sono spesso scritte con caratteri piccoli, magari colorati, utilizzando frasi grammaticalmente impegnative e con un vocabolario complesso. Oppure a una frase come, ad esempio, “Il pagamento può essere dilazionato a 60 giorni” che potrebbe essere espressa più semplicemente con le parole “Puoi pagare anche dopo due mesi”.

In questo modo le informazioni trasmesse rimangono invariate, ma la frase risulta accessibile a persone con disabilità cognitiva, difficoltà di apprendimento oppure difficoltà nel processare informazioni. Ma anche a persone con basso livello di istruzione o che stanno imparando la lingua.

Relativo a questo tema, l’Associazione Linguaggi Chiari ha stilato il rapporto 2024 in cui analizza l’uso di un linguaggio chiaro ed accessibile nellamministrazione pubblica italiana. Nello specifico, ha analizzato 20 siti web, diversi per rilevanza e dimensioni. L’analisi è stata sia qualitativa che quantitativa. In questo ultimo caso si è utilizzato lo strumento automatizzato (READ-IT), per la valutazione della leggibilità per l’italiano.

I risultati non sono incoraggianti: i siti analizzati hanno un design che rende la navigabilità difficoltosa e sono valutati da “difficili da leggere” a “Illeggibili” in termini di comprensibilità.

La “lingua facile”

Semplificare la lingua non è un’operazione semplice: occorre avere conoscenze linguistiche specifiche e sapere cosa rende un linguaggio complesso e quali strategie sono necessarie per semplificarlo. Da qui nasce quella che viene definita “lingua facile” in italiano (“easy language” in inglese, “leichte sprach” in tedesco) Possiamo definire la lingua facile come “uno strumento che abbatte le barriere linguistiche e permette di accedere in modo autonomo alle informazioni”1 .

Si tratta di “una variante semplificata e standardizzata del linguaggio ed è caratterizzata da una forma di espressione più semplice e da una forma visiva speciale.”  Ad oggi, esistono già alcune realtà istituzionali locali ed europee che hanno adottato la lingua facile per i loro siti di informazione. Tutti i testi scritti in lingua facile hanno questo simbolo.

Lingua facile o lingua chiara?

A questo punto, occorre fare un’ulteriore distinzione, quella tra «lingua facile» vera e propria e quello che viene definito “linguaggio chiaro” oppure semplificato. Nell’area germanofona questa distinzione è più regolamentata. Infatti, la lingua facile prevede regole relativamente più restrittive e codificate rispetto al linguaggio chiaro, che si possono consultare qui . Semplificando in modo grossolano, si può dire che la lingua facile è un livello A1 destinato principalmente a persone con disabilità cognitiva o difficoltà di apprendimento e con regole standardizzate per la sua codifica e utilizzo, mentre il linguaggio chiaro è un più generico livello linguistico A2 che non ha una codificazione standardizzata.

Quali sono i principi le caratteristiche della lingua facile?

I principi di base di questo strumento linguistico sono partecipazione, non discriminazione e autodeterminazione. Gli stessi che animano la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. L’articolo 21 della Convenzione, in particolare, ha dato una nuova spinta in Europa per elaborare le “Linee guida per un linguaggio accessibile”.

Ne conseguono alcune caratteristiche tipiche della lingua facile:

  1. Occorre che il testo sia suddiviso in frasi brevi, in forma attiva e senza mai subordinate.
  2. Occorre che Il linguaggio sia semplificato, ove possibile, e che le parole o i termini complicati necessari siano spiegati.
  3. È bene che il testo deve sia scritto con caratteri di grandi dimensioni.
  4. Spesso il testo si accompagna a simboli che facilitano la comprensione delle parole e verbi utilizzati.

Vorrei proporvi un paio di esempi pratici. Pensiamo a frasi che abbiamo sentito e letto molte volte nella nostra vita professionale e privata: ad esempio, “è possibile indire la riunione previa autorizzazione della. o del preside.” può essere semplificata in “se per la o il preside va bene, allora l’assemblea si può fare.”. Oppure “le V.S. sono pregate di declinare le loro generalità̀” può diventare “dovete dire nome e cognome.”

Qui trovate un documento completo sugli standard europei per l’utilizzo della lingua facile nell’ambito della policy definita “information for all”.

Le caratteristiche culturali della lingua italiana e la lingua facile

L’Italiano è una lingua relativamente verbosa: ci piace usare molte parole, frasi lunghe e articolate in subordinate, anche per spiegare concetti semplici o scrivere riassunti di riunioni di condominio. Ovviamente questo modo di usare la lingua è una caratteristica non solo linguistica ma culturale del nostro Paese.

Tuttavia, Non è necessario utilizzare queste caratteristiche quasi letterarie anche per testi puramente informativi o regolativi. In questi casi si potrebbe fare lo sforzo opposto, mantenendo la stessa quantità e qualità di informazioni, si potrebbe rendere il testo più semplice e quindi accessibile, utilizzando la lingua facile.

Utilizzi e benefici della lingua facile in azienda

 Accessibilità e “lingua facile”: come abbattere le barriere linguistiche.

In azienda, una comunicazione efficace significa anche garantire che chiunque acceda alle informazioni necessarie per svolgere le proprie mansioni in modo semplice, corretto ed efficiente e possa anche partecipare attivamente al lavoro del team.

L’utilizzo del linguaggio semplice favorisce l’interazione tra collaboratrici e collaboratori e riduce il rischio di malintesi. Certo, nell’interazione quotidiana è difficile usare la lingua facile, ma imparare a semplificare il proprio linguaggio per rendere la comunicazione più accessibile potrebbe facilitare il lavoro di team e lo scambio quotidiano in azienda.

Garantire che alcune informazioni di base siano anche tradotte secondo gli standard della lingua facile assicura che la grande maggioranza (se non la totalità) delle persone acquisisca quelle informazioni. Ad esempio, si potrebbe aggiungere la traduzione del sito aziendale in lingua facile, oltre alle altre lingue standard come inglese, francese etc.…

Un simile accorgimento non solo faciliterebbe la navigazione dei siti, ma anche la ricerca da parte delle persone che utilizzano, spesso attraverso un linguaggio appunto semplice, i motori di ricerca. Inoltre, l’uso di un linguaggio semplice può essere positivo per la reputazione di un’organizzazione, perché la comprensibilità è sinonimo di chiarezza, trasparenza e apertura.

Facile non significa stupido o poco professionale

Le stesse idee e le informazioni possono essere espresse in modo chiaro e conciso con parole ed espressioni semplici, oppure con un linguaggio sofisticato, complesso e verboso. Rivolgersi a clienti, stakeholder, collaboratrici e collaboratori in modo diretto, comprensibile e logico può aumentare la quantità di potenziali clienti e rappresentare un vantaggio in termini di attraction e retention.


¹ Guida per le amministrazioni pubbliche alla produzione di informazioni in lingua facile – versione 1.0, giugno 2024-, Confederazione Svizzera

Sitografia e bibliografia 

Autore

Ilaria Cantoro

Classe 1984, italo-tedesca, pedagogista laureata presso l’università di Milano Bicocca, ha fatto della sua esperienza internazionale un punto di forza.
Subito dopo la laurea si trasferisce in Germania e poi a Sydney in Australia. In questi anni lavora come pedagogista e insegnante di italiano per scuole internazionali, enti pubblici e aziende private.
Dal 2015 è di nuovo in Germania, dove ha co-fondato la Start-up “Insieme”, la cui missione è supportare famiglie multiculturali e multilingue nel contesto tedesco fornendo corsi di formazione e consulenze.
Per la sua storia personale e professionale è da sempre appassionata alle tematiche legate alla Diversity, Equity & Inclusion. Nel 2022 quindi decide di prendere un’ulteriore certificazione in pedagogia dell’inclusione e dell’integrazione presso la ILS-Fernstudium di Amburgo.
Dal 2022 si occupa di inclusione in ambito disabilità, di corsi di formazione per genitori, professioniste e professionisti del settore e di consulenze.
Collabora con Wise Growth nell’area Disabilità e Caregiving occupandosi in particolare della progettazione e della gestione del network interaziendale Disability Lab e di percorsi di consulenza e formazione aziendali.

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