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Il cambio di carriera per le persone transgender

Il cambio di carriera per le persone transgender
Scritto da Bianca Iula

Durante il percorso di affermazione di genere di una persona trans, capita spesso di chiedersi se il proprio lavoro sia ancora coerente con la vera identità di genere. Le domande che ci si pone sono diverse e variano a seconda dell’età in cui si inizia la transizione. Queste spesso riguardano il tipo di lavoro desiderato, le aspettative personali, eventuali rimpianti lavorativi e la necessità o meno di aggiornarsi tramite dei corsi di formazione. In quanto donna transgender, tali quesiti hanno toccato anche me. 

Uscire dal binarismo di genere non è semplice

Nonostante gli sforzi, uscire dal binarismo di genere non è semplice: viviamo infatti in una società ancora oggi plasmata da diversi stereotipi. Ecco, quindi, che gli uomini sarebbero più inclini a professioni nell’ambito tecnologico, mentre le donne eccellerebbero in ruoli organizzativi, nel campo della comunicazione o dell’estetica. Una mia amica trans, ad esempio, mi confidò che aveva pensato di diventare una make-up artist o una parrucchiera, pur senza avere competenze o inclinazioni personali in quell’ambito. Fortunatamente, si è poi resa conto che ciò che le piace fare è il suo lavoro di consulente finanziaria, nonostante la stragrande maggioranza dei suoi colleghi siano uomini.

Lavoro e stereotipi di genere

Nonostante in passato abbia coperto diversi ruoli lavorativi, attualmente sono una “programmatrice web backend”. Nel concreto, mi occupo di creare siti internet molto complessi, tra cui un sito di e-commerce molto importante che ho programmato e gestisco. Nel mio lavoro mi capita di interfacciarmi con molti fornitori di servizi, e spesso devo gestire la frustrazione di essere presa in minore considerazione in quanto donna. Nonostante oggi molte donne si affaccino a questa professione, il 92% delle persone che si occupano di programmazione sono uomini, motivo per cui si continua a considerarlo un lavoro ad appannaggio maschile. Un fatto poco conosciuto e che ho scoperto recentemente è che alcune importanti programmatrici estere sono donne trans. 

Il corpo che cambia e le ricadute sul proprio lavoro 

A seguito della transizione, la persona trans scopre nuove parti di sé che fino ad allora aveva tenuto nascoste e che ora emergono cambiando la sua visione del mondo e del lavoro. Trascorriamo buona parte della nostra vita lavorando con il desiderio, laddove possibile, di dedicarci ad attività che ci soddisfino sul piano sia lavorativo che personale. Per una persona transgender, questa necessità è ancora più importante, dal momento che quanto si è fatto fino alla transizione è percepito come irreale: una finzione necessaria per sopravvivere nella società inseguendo un’identità di genere non coerente a sé. 

Quali sono i motivi validi per cambiare lavoro e carriera? Dopo alcuni mesi di terapia ormonale sostitutiva il fisico cambia e diventa sempre più difficile svolgere un lavoro. Tra i cambiamenti che interessano una donna trans vi sono la perdita del 40% della muscolatura, con evidenti ricadute sui lavori fisici, e il cambiamento della voce. Per gli uomini trans la voce si stabilizza grazie all’assunzione di testosterone, mentre per le donne trans sono necessari esercizi di logopedia e allenamento costanti. Soprattutto nei primi mesi, questo può rivelarsi problematico in particolare in quei lavori che richiedono il contatto con il pubblico. Laddove non sia possibile contrattare con la propria azienda un temporaneo cambio di mansioni, l’unica soluzione percorribile è quella di cambiare lavoro. 

Il cambio di carriera per le persone transgender

Il cambio di carriera per le persone transgenderIl cambio di carriera presenta numerosi problemi per tutte le persone, non solo per quelle trans. Tuttavia, le persone trans devono fare i conti con una burocrazia molto lunga che fa sì che dopo aver iniziato la transizione di genere e terapie ormonali sostitutive, i propri documenti e il nome di battesimo non riflettono l’aspetto fisico in cambiamento. Problemi che incidono sia sulla stesura del proprio Curriculum Vitae, che nelle fasi di colloquio e selezione. In questi casi, purtroppo, è possibile incontrare degli stereotipi di genere.  

Perché è importante la formazione? 

A seconda dell’età, si possono fare dei corsi di formazione per avere delle qualifiche da indicare nel CV. Tuttavia, molti corsi e master sono dispendiosi, in termini di costi e tempo, ecco perché occorre avere la convinzione che quello è davvero il lavoro che ci sentiamo di svolgere. Si dovrà dedicare quasi tutto il proprio tempo a studiare, imparare e cercare i contatti necessari per fare colloqui e magari anche brevi stage. Va da sé che incastrare queste attività con il proprio lavoro, con la terapia ormonale, i colloqui psicologici e la vita personale non è per niente facile. Un ulteriore elemento da tenere in grande considerazione è la retribuzione del lavoro a cui si ambisce: non solo per avere un adeguato riconoscimento economico, ma anche perché il percorso di transizione di genere è molto costoso. 

E se creo una carriera di divulgazione sulle tematiche trans? 

Il cambio di carriera per le persone transgenderAlcune persone transgender sentono il desiderio di aiutare la comunità trans, di restituire qualcosa in favore dell’aiuto ricevuto da parte delle associazioni. Si partecipa a eventi per portare la propria testimonianza, si fa attivismo, ci si racconta alle aziende. Una volta acquisita l’esperienza e le competenze necessarie, una possibilità può essere trasformare questa attività in un lavoro vero e proprio, magari come consulente delle risorse umane. 

Io stessa mi sono dedicata a questi temi, ma, alla lunga, si è rivelato molto faticoso. Come è stato evidenziato durante una riunione della mia associazione dedicata al tema “lavoro e transgender”, il rischio di fare dell’attivismo il proprio lavoro e di “non smettere mai di essere trans” con il pericolo che si verifichi un forte aumento del cosiddetto minority stress.   

Il mio invito è quello di cambiare lavoro senza seguire gli stereotipi di genere, magari trovando nuovi stimoli che permettano di sviluppare la propria femminilità senza trascurare il proprio passato. Una persona trans, infatti, può avere una visione più completa in quanto inc arna le qualità e le emozioni dei due generi, ma questo accade solo nel momento in cui riesca a farli coesistere. Hey, ma questo è un altro stereotipo di genere! 

Autore

Bianca Iula

Bianca Iula è programmatrice web di siti di e-commerce.
Donna transgender, è divulgatrice di tematiche trans negli ambiti del mondo del lavoro, del diversity management, del settore medico scientifico e della medicina di genere.
Nel suo blog ”Simiula” racconta la sua transizione.

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