Empowerment

La voce, come il corpo, non mente

La voce, come il corpo, non mente
Scritto da Patrizia Aroldi
E’ risaputo che una voce autentica ed efficace conquista circa il 35% in più di attenzione da parte di chi ascolta.

Conoscere la propria voce e saperla usare bene infatti migliora la relazione con gli altri e contribuisce ad aumentare la sicurezza in noi stessi. La voce è come un’impronta digitale: ci distingue l’uno dall’altro.

Ma che cos’è la voce, quel suono che esce dal mio corpo e viaggia invisibile portando fuori, nel mondo, le mie parole? Che cos’è la voce se non il prolungamento del corpo? Ogni corpo è come uno strumento musicale con la sua cassa armonica e la sua forma irripetibile e suona la sua voce con un timbro che è unico. Proviamo a chiederci come suonano le mie parole quando le pronuncio, quale ritmo prediligo, che tipo di musicalità incarno.

Ma quante voci può ospitare il mio corpo? Di certo il nostro “strumento” – se ben suonato – ci permette una gamma infinita di espressioni. I principali nemici della voce siamo proprio noi: a volte la utilizziamo male, non le prestiamo minimamente attenzione, le chiediamo di imitare modelli sbagliati, stereotipati, abusivi. Ad esempio, se quando parliamo, magari anche in pubblico, diamo alle parole lo stesso colore, lo stesso valore e lo stesso ritmo, corriamo il rischio di diventare monotoni, provocando inevitabilmente un calo di ascolto.

Quindi come comprendere qual è la mia vera voce? La voce autentica risuona con il nostro centro, la nostra essenza, è consapevole, efficace, colpisce i sensi, genera emozioni, fa nascere immagini e non ci affatica. La monotonia svanisce. Parlare diventa un momento creativo che permette di divertirsi e di divertire, esprimendo al massimo la propria personalità. Come fare a scoprirla? Innanzitutto è indispensabile saper accordare lo strumento. In che modo?

  • Voce e respiro.
    Con la corretta respirazione si può parlare a lungo senza sforzo, senza affaticare le corde vocali: respirare meglio per parlare meglio. La voce ha più corpo, è più piena e morbida se amplifichiamo l’utilizzo dei risuonatori naturali: la scatola cranica per esempio, dove risuonano prevalentemente gli alti e la gabbia toracica che enfatizza i bassi.
  • Voce e postura.
    E’ necessario anche assumere una postura adeguata, elastica del corpo, ricercare l’equilibrio e approfondire la propriocezione, ossia la percezione del proprio corpo nello spazio. Modificando gli schemi posturali la voce esce più libera e vibrante; risuona in modo diverso e con minor sforzo.
  • Voce ed emozione.
    La voce è indissolubilmente legata al nostro “sentire” ed è molto sensibile alle emozioni. Ogni variazione dello stato d’animo si riflette inevitabilmente sul suo colore di fondo creando, a volte, impaccio e confusione. Certo si può imparare a modulare la propria voce in modo consapevole ed efficace, in accordo con le proprie emozioni. Anche per questo la scoperta della propria Identità Vocale permette di armonizzare due entità spesso dissonanti in noi: la mente e il corpo.

Le basi per potenziare e migliorare il nostro modo di esprimerci partono quindi proprio da qui, da questa accordatura voce-corpo-mente, un tema da noi affrontato in modo esperienziale in specifici seminari inerenti la formazione.

La voce, come il corpo, non menteUn piacevole consiglio per tutti: leggete spesso a voce alta, a qualcuno, ma anche solo a voi stessi ascoltandovi. Può essere un libro, un giornale, una relazione, qualsiasi cosa è un buon esercizio per prendere coscienza dei propri limiti attuali e iniziare a sviluppare nuove potenzialità. Proviamo a dare corpo alle nostre parole come se le dovessimo scolpire.

La voce con le cadenze e i ritmi giusti, le pause azzeccate, le parole ben articolate con una precisa coloritura, è una voce che si fa ascoltare.

Anche le pause sono fondamentali, senza la pausa non si avrebbe il ritmo, ma solo un suono continuo. Non bisogna aver fretta di concludere una frase, un concetto. Un’appropriata sospensione crea attenzione nell’interlocutore e permette una comprensione più ponderata: le parole dette prima e dopo la pausa, infatti, acquistano più peso.

Quindi provate a leggere a voce alta mutando il tono, il modo, cercando di non appiattire i contenuti ma di rendere vive e chiare le parole, le frasi, gustando la varietà e lo spessore del senso che ne scaturisce.

Buon divertimento!

Autore

Patrizia Aroldi

Laurea in Fisica e ricercatrice scientifica all’Euratom di Ispra. Dopo un quadriennio di formazione in Medicina Psicosomatica riceve la Cattedra di Drammaturgia e Danza-terapia presso l’Università di Lugano.
Attrice di teatro contemporaneo nello spettacolo “Cinema Cielo” di Danio Manfredini, autrice e interprete di “Giduglia” e di “Un mito di donna”, una conferenza-spettacolo sull’identità femminile con Laura Girelli.

Specialista in Psicologia del corpo, Somatic Coaching e Public Speaking, attualmente vive e lavora a Milano dove conduce seminari e incontri individuali sulla comunicazione, sul linguaggio del corpo e sul Teatro interno al fine di dare voce e portare sulla scena della vita le qualità individuali che identificano e permettono la potenza dell’essere.

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