Empowerment

Alcune buone ragioni per imparare ad ascoltare il nostro corpo

ascoltare il nostro corpo
Scritto da Ainhoa Campo

Questa settimana vi proponiamo il post di Ainhoa Campo, già apparso sul suo blog Mind your talent.

Qui di seguito l’articolo tradotto che potete anche consultare in lingua inglese a questo link.


Vi è mai successo di perdervi nei vostri pensieri e di ignorare completamente i segnali del vostro corpo?

Spesso mi capita di passare tutta la mattina senza mangiare, poi all’improvviso mi rendo conto che sto morendo di fame e subito mi dirigo a svaligiare il frigo. Posso stare ore e ore senza un solo secondo di pausa ma poi, quando finalmente mi siedo sul divano, succede che mi addormento come un sasso.

Spesso prestiamo poca attenzione ai segnali del nostro corpo e perdiamo diverse informazioni provenienti da esso.

Corpo e mente sono correlati
Nulla di nuovo, penserai… ma ne sei sicuro? Sapresti indicare in quale parte del corpo senti lo stress? E la paura? E la gioia? Se sai rispondere a questa domanda, congratulazioni! Un recente studio sul rapporto tra resilienza e capacità di percepire il proprio corpo suggerisce che le persone che sono più abili nel riconoscere i segnali corporei risentono meno dello stress. Questa capacità può essere applicata anche in altre situazioni quali ad esempio l’ansia marcata o alti livelli di preoccupazione; essere in grado di rilevare i sottili – e talvolta non così sottili – segnali del nostro corpo, può aiutarci ad apportare alcuni necessari aggiustamenti per gestire al meglio la nostra vita.

Per esempio, mi piace viaggiare ma so che dover fare il check-in e stampare i biglietti mi rende molto nervosa; sento questa preoccupazione come un solletico nel petto. Essere consapevole che questo solletico è causato dalla mia preoccupazione per i biglietti mi permette di sentirmi meglio e non dare troppa importanza alla cosa, oltre a consentirmi di sbrigare le pratiche nel modo più rapido possibile.

I nostri pensieri influenzano il nostro corpo. Essere in grado di riconoscere in che modo questo accada può aiutarci a modificarli e quindi a risentire meno dello stress.

Ci sono almeno 3 buone ragioni per cui si dovrebbe prestare attenzione ai segnali del nostro corpo:

  1. Per controllare meglio lo stress
    Lo stress si autoalimenta e dà vita a circoli viziosi; un esempio: qualcuno mi dice qualcosa che produce in me ansia, questa si riflette nel mio corpo e nel mio stato d’animo generale, mi sento male quindi creo pensieri che mi fanno sentire peggio, il ciclo ricomincia e si ottengono effetti sempre più negativi.
    Se però riusciamo a riconoscere i segnali di stress nel nostro corpo saremo in grado di fermare questo circolo vizioso, modulando i nostri pensieri e riuscendo a dare una pausa al nostro corpo.
  2. Per diminuire le infiammazioni
    Pensieri ed emozioni influenzano notevolmente il nostro corpo. Se siamo arrabbiati, stressati o molto stanchi viene attivato il sistema immunitario. Ciò consiste in una lieve ma persistente infiammazione, che può causare dolore e produrre in certi casi anche un aumento di peso. Il rimedio non è semplicemente tentare di essere più rilassati, è difficile rilassarsi in una situazione stressante. E’ molto più utile invece avere consapevolezza delle reazioni che stiamo sperimentando nel nostro corpo e tenere presente che è la nostra mente ad essere in grado di scegliere tra le possibili reazioni.
    Immaginiamo, per esempio, di essere imbottigliati nel traffico: questa situazione può produrre notevoli livelli di stress. Siamo nervosi, arrabbiati, abbiamo i crampi allo stomaco… possiamo però decidere consapevolmente che, siccome ormai siamo in macchina e non ci possiamo muovere, tanto vale utilizzare quel tempo per chiamare un amico o pensare a una ricetta per cena… Come vi sentite? La situazione non è cambiata, siamo sempre bloccati nel traffico, ma abbiamo modificato i nostri pensieri e le nostre reazioni verso quella situazione; e questo  riduce lo stress e l’infiammazione. Certo essere in grado di fare questa scelta di pensiero non è cosa facile: l’esperienza e la pratica quotidiana della meditazione, anche per pochi minuti, aiutano notevolmente.
  3. Per prenderci cura del nostro corpo
    Se iniziamo ad ascoltare i segnali del nostro corpo, a poco a poco saremo in grado di dare una risposta migliore, in linea con le nostre esigenze. Ad esempio, sapete come e dove sentite la fame nel vostro corpo? Avete mai provato a non mangiare per alcune ore in modo da essere consapevoli di questi segnali di fame? Conoscerli può aiutarci a distinguere tra la fame vera e la fame nervosa (quando si mangia per noia, ansia, rabbia etc.)
Alcuni esercizi utili per imparare ad ascoltare il proprio corpo

ascoltare il nostro corpoIl nostro corpo è come un bambino. Se è stato ignorato per anni non aspettatevi che risponderà rapidamente alle vostre richieste. Spesso non sappiamo nemmeno attraverso quale canale comunicare col nostro corpo. Dovrete essere pazienti e riguadagnarvi, a poco a poco, la sua fiducia.
Se ascolterete tutti i giorni i suoi segnali, vi renderete conto che le informazioni che ci dà diventeranno sempre più facili da recepire e comprendere.

Per cominciare vi consiglio 2 esercizi:

Body Scan: dura solo 4 minuti ed è possibile eseguirlo sia seduti che sdraiati; vi aiuterà a percepire il vostro corpo in modo più consapevole.

Passeggiata sensoriale: andate a fare una camminata di 20 minuti in un luogo che vi piace. Concentratevi sui vostri sensi: odori, suoni, sensazioni sulla pelle… Fate anche attenzione alle vostrie emozioni: riuscite a collocare questi sentimenti all’interno del vostro corpo? Alcuni  di voi gioveranno di questi esercizi più di altri…ma per tutti, vale la pena di provare!

Il nostro corpo è come un computer, un computer biologico dal potere ancora in gran parte sconosciuto.
Esso dispone di informazioni molto preziose per noi: tanto più impareremo ad ascoltarlo, tanto meglio staremo.

Quindi… non ci resta altro che iniziare il nostro viaggio di ricongiungimento col nostro corpo!

Autore

Ainhoa Campo

Di origini spagnole ha lavorato in ambienti molto diversi: piccole imprese, aziende internazionali, uffici governativi e attività locali. Ha studiato Economia e Commercio, poi si è trasferita in Francia e si è laureata in Mercati Internazionali. Ha un master in Hotel and Restaurant Management e una laurea in Psicologia Clinica. E' coach certificata ICF presso la Newfield Network School.

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