Diversity and Inclusion Leggere insieme Maternità e genitorialità

Madre, qualsiasi cosa succeda

I dati ci aiutano a capire i fenomeni – e sono estremamente utili – ma sono le storie, con le loro emozioni, che portano ad una comprensione profonda. Certo le seconde senza i primi sono solo battiti del cuore, ma i primi, senza le seconde, non ci permettono di incontrare un altro punto di vista e di provare a mettersi nei panni degli altri.

La madre di Eva” (di Silvia Ferreri, edizioni NEO) è un libro bellissimo e intenso, scritto bene e che tratta in modo molto delicato un tema difficile: la decisione di cambiare sesso.

In questo ospedale di Belgrado dove la figlia ha costruito il punto di arrivo del suo viaggio interiore – un viaggio fatto di una determinazione non comune – la chiamano solo “madre”. E così lei si sente, l’archetipo di un ruolo che, per scelta razionale e per amore totale, non può che stare accanto alla figlia, consegnata ai suoi “aguzzini per lo smembramento”.

Mentre aspetta nella gelida anticamera di una sala operatoria rivive il suo rapporto con Eva: dalla scoperta di attendere un figlio, via via nella crescita, fino alla realizzazione sempre più chiara da parte della figlia di vivere in un corpo sbagliato.

“Ci sono genitori i cui figli a vent’anni sono campioni di nuoto o di ginnastica. Li guardano in televisione insieme agli amici e ai parenti, quando gareggiano lontano da casa. Oppure li seguono gara per gara, li accompagnano, li incitano. Li vedi inquadrati mentre sventolano bandiere italiane con la luce negli occhi che dice al mondo intero: è mio figlio, lo vedete è mio figlio.
E ci sono genitori che hanno figli che a vent’anni muoiono su una strada, lasciano la vita contro un guard rail o a un incrocio non rispettato. Sui cigli si lasciano piccole tombe, fiori, bambole di pezza, scritte, “non sarà il buio a far dormire la tua anima, chi ha visto parli, non lasciatelo morire due volte”.
Ci sono genitori che hanno figli che vanno lontano, figli che si sposano, che divorziano. Figli che fanno figli.
E ci sono genitori che hanno figli che cambiano sesso. A diciotto anni. Dopo una vita passata a guardarti con gli occhi sbagliati”.

Lo sviluppo della storia è intuibile: il lento agire della consapevolezza, l’aiuto fondamentale di una psicologa, le risate dei compagni, l’attenzione di alcuni professori e l’incapacità di altri.

È soprattutto con l’avvento della pubertà che i temi si fanno spinosi. Quanto si può essere “genitori accoglienti” in un territorio completamente sconosciuto?

Eva è determinata a cambiare sesso: prima i farmaci, poi una sentenza che le nega questa possibilità. “O cambio o muoio”, è la sua affermazione. Semplice ma inesorabile.

Nella gelida anticamera e nel piccolo hotel ci sono le telefonate con gli altri, quelli che nel cerchio familiare sono attori di questo teatro della vita. La madre – nonna di Eva – che inaspettatamente capisce e approva. Il padre no, non ce la fa. “Non ce lo perdoneremo mai”.

Il libro non risparmia i dettagli dell’operazione, quelle informazioni che forse non vorremmo conoscere, tanta è la difficoltà ad affrontare questo universo.

La “disforia di genere”, come viene classificata dall’OMS, riguarda moltissime persone, alcune ricerche dicono circa 60.000 in Italia, con una richiesta di cambiamento di sesso di circa 60 all’anno. Non tutti scelgono l’operazione, meta conclusiva di Eva, sia per la diversità dei casi particolari che per le scelte soggettive che ciascuno compie.

La madre di Eva racconta la sua personale difficoltà ad ascoltare, capire, restare al fianco. Ma alla fine ci riesce. Non so se tutte le madri saprebbero farlo.

Autore

Cristina Bombelli

Fondatrice di Wise Growth, si è occupata di Diversity & Inclusion dagli anni ‘80.

È stata professoressa presso l’Università di Milano-Bicocca e per anni docente della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi dove ha fondato il primo centro studi di ricerca sul tema. È stata visiting scholar presso l’Università di La Verne in California.
È pubblicista e autrice di numerosi articoli sui temi del comportamento organizzativo e della gestione delle diversità. È stata presidente della fondazione “La Pelucca” onlus, dedicata ad anziani e disabili. È certificata IAP di THT (Trompenaars Hampden – Turner) per la consapevolezza interculturale, executive coach con Newfield e assessor con Hogan.

Ha pubblicato numerosi libri tra i quali i più recenti: Alice in business land. Diventare leader rimanendo donne, 2009; Management plurale. Diversità individuali e strategie organizzative, 2010; Un manager nell’impero di mezzo, 2013; Generazioni in azienda, 2013; Amministrare con sapienza, la regola di San Benedetto e il management, 2017; La cultura del Rispetto. Oltre l’inclusione, 2021.

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