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Diversity and Inclusion per la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile

Diversity and Inclusion per la transizione energetica

Lo scorso 7 maggio si è tenuto il primo roundtable dell’anno targato The Wise Place*.
Renata Duretti e Lucilla Bottecchia del team di Wise Growth hanno moderato gli interventi dei rappresentanti delle maggiori aziende del settore utilities italiane.
Relatori e partecipanti si sono confrontati sulle best practices e sulle eventuali difficoltà che uno sviluppo più sostenibile per le aziende comporta.

Perchè D&I e utilities

The Wise Place è un network che da sempre ha l’obiettivo di tenere i propri partner aggiornati sui trend e le novità del mondo D&I.
Il tema della sostenibilità ha ormai pressioni dagli stakeholder in tutti i campi, ma dedicare un incontro a un settore specifico è risultato di grande interesse per un duplice motivo.

Per prima cosa per l’importanza delle aziende utilities nel panorama italiano.
Il settore è strategico per il Paese sia in termini di fatturato che di occupazione e nell’ultimo anno è risultato tra i più resilienti del sistema produttivo nazionale. In futuro sono previsti investimenti soprattutto nelle aree della sostenibilità, dell’innovazione e nella creazione di valore condiviso.
Temi che si sposano perfettamente con l’approccio alla D&I che The Wise Place porta avanti dal 2000.

Inoltre, il mondo utilities è un settore tendenzialmente maschile, spesso male driven e non sempre appealing per i giovani.
È stato dunque molto interessante raccogliere le sfide incontrate da aziende leader in questo campo.

Il settore: i numeri della D&I

I dati di contesto permettono di capire meglio le problematiche più presenti.

Le differenze di genere sono quelle su cui vi è stato un maggior investimento a livello di attività e progetti.
Secondo il report di Utilitalia del 2019 la presenza femminile nelle grandi aziende (del settore?) è intorno al 23,3%. Anche se l’occupazione risulta più bassa rispetto a quella italiana (48% circa), continua a crescere il numero di donne dirigenti all’interno delle utilities, dato molto positivo perchè segnale di un cambiamento in atto.

Diversity and Inclusion per la transizione energetica

È interessante notare che la percentuale di lavoratori di origine straniera è molto bassa – solo l’1,29% secondo Utilitalia – e tutti con mansioni operative.
Anche la diversità culturale sembra dunque poco presente.

Va però sottolineato un dato molto positivo: tutte le aziende stanno migliorando il loro modo di rappresentare la diversità di genere, di cultura e e generazionale – attraverso una comunicazione esterna sempre più inclusiva.

Gli highlights dell’incontro

Perché occuparsi di D&I? La domanda è perché occuparsene solo oggi e non già da diversi anni, rispondono i relatori.

Ciascuna azienda ha portato le proprie best practices, creando uno scambio utile e proficuo a tutto il network di The Wise Place.

Con Mauro Ghilardi di A2a si è parlato di D&I a supporto del piano industriale, portando ad esempio i progetti GEA e Rispetto, percorsi svolti con la partnership di Wise Growth.

L’interessante tema dell’Age management è stato introdotto da Bruno Moretti di Amiu Genova: promuovere l’active ageing per favorire ill benessere della popolazione aziendale più anziana e ottenere un impatto anche a livello pragmatico.

Con Paola Boromei di Snam invece si è riflettuto sull’importanza del linguaggio come strumento alla base dell’inclusione. La comunicazione e la terminologia meritano, proprio per questo, un’attenzione speciale in azienda.

Per il delicato e fondamentale tema del genere nel settore utilities ha dato un contributo Antonio Andreotti di Iren, azienda che si è molto impegnata nella selezione di giovani talenti femminili; è necessario dare un messaggio forte a tutte le giovani, perchè spesso si auto-precludono alcuni percorsi professionali.

Diversity and Inclusion per la transizione energetica

Maria Luisa Marino di Enel Group, parlando di Value for disability, ha sottolineato l’importanza della sostenibilità e dell’inclusione in azienda, generatrici di valore e drivers di crescita.

Ha riscosso molto interesse, inoltre la riflessione di Susanna Zucchelli, che citando il professor Stefano Zamagni ha parlato della distinzione tra meritocrazia e meritorietà: si tratta di premiare non solo le persone che danno il meglio, ma anche quelle che danno il meglio in base alle loro possibilità.

Un incontro ricco di spunti e molto seguito, con un pubblico di quasi settanta manager di diverse aziende partner.
L’esempio virtuoso di queste aziende del settore utilities sicuramente potrà aiutare altre realtà, anche attive in campi diversi, a riflettere e pianificare interventi mirati sulla D&I aziendale.

The Wise Place tornerà il 10 giugno, con un incontro relativo alla presentazione del volume “Rispetto, una solida base per l’inclusione” curato dal nostro team Wise Growth.

  *The Wise Place è il nostro network di aziende che vogliono rimanere aggiornate e confrontarsi sui temi della diversity & inclusion. Attraverso incontri, workshop e roundtable promuoviamo la diffusione di testimonianze e policy che valorizzino la pluralità nelle organizzazioni.

Per saperne di più o aderire come azienda contattaci: info@wise-growth.it

Autore

Redazione Diversity-Management.it

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