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La valorizzazione delle Persone Altamente Sensibili (PAS) nel mondo del lavoro

persone altamente sensibili
Scritto da Luca Marconi
La diversità cognitiva

La diversità e l’inclusività sono considerati due principi fondamentali nel mondo delle risorse umane, specialmente in tempi recenti, in cui l’attenzione a queste tematiche è crescente.

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Tuttavia, ancora oggi il processo di recruiting delle persone e le strategie di talent attraction spesso ignorano un altro importante fattore di differenza: la diversità cognitiva.

Le PAS – Persone Altamente Sensibili

All’interno della gamma della diversità cognitiva, ci sono le PAS: Persone Altamente Sensibili, o ipersensibili, che hanno una struttura mentale differente dagli altri individui.

Secondo recenti studi, si tratta di una caratteristica di tipo biologico e trasmessa per via ereditaria (Assary et al., 2019 in Greven et al., 2019).

La prima ad avere identificato questo tratto è stata la dottoressa americana Elaine Aron, che ha intrapreso i primi studi nel 1990 e ha introdotto l’acronimo SPS, Sensory Processing Sensitivity, per indicare la specificità di questa caratteristica.

Le ricerche dei biologi hanno dimostrato che anche in oltre 100 specie animali esistono soggetti altamente sensibili. Per quanto riguarda gli esseri umani, non esistono studi su vasta scala, ma si stima che una percentuale che oscilla dal 15% al 20% della popolazione mondiale sia ipersensibile, con una eguale ripartizione tra uomini e donne.

Assai spesso, coloro che possiedono questo tratto di personalità, sono persone introverse, timide, molto emotive, che hanno sviluppato una ricca vita interiore.

D.O.E.S.: le caratteristiche PAS

La diversità neuronale delle PAS è direttamente collegata a un’elevata plasticità del cervello, più che negli altri individui. Ciò permette agli ipersensibili di essere più modellabili e adattabili all’ambiente e sensibili anche ai cambiamenti esterni minimi.

Per spiegare le peculiarità di questo tratto innato, la dottoressa Aron ha introdotto l’acronimo D.O.E.S. (Aron et al., 2012):

  • D = Depth of processing: maggiore profondità nell’elaborazione delle informazioni;
  • O = Overstimulation: maggiore sovreccitabilità del sistema nervoso;
  • E = Emotional reactivity and empathy: grande empatia e maggiore intensità delle reazioni emotive agli stimoli;
  • S = Sensing the subtle: maggiore attenzione e consapevolezza dei dettagli minimi dell’ambiente.
Abilità e debolezze degli ipersensibili

Come confermato da altri studi scientifici, (Acevedo et al., 2018),  la mente delle PAS lavora in modo diverso, perché i neuroni correlati con la reattività emotiva sono più attivi rispetto alle altre persone.

Con questa premessa, è facile comprendere che la caratteristica che distingue le PAS sia di tipo biologico ma influenzi profondamente anche lo sviluppo emotivo e psicologico.

L’ipersensibilità, quindi, è un tratto che si manifesta sia a livello biologico che sul piano del carattere e delle attitudini naturali di questi soggetti.

Rispetto alle persone comuni, le PAS si dimostrano spesso:

  • più abili nell’individuare gli errori e a evitarli;
  • altamente coscienziose;
  • capaci di grande concentrazione;
  • molto portate nei compiti che richiedono attenzione, accuratezza, velocità;
  • attente al minimo dettaglio;
  • capaci di elaborare a livelli profondi il contenuto della “memoria semantica”;
  • autoriflessivi;
  • in grado di imparare, anche inconsapevolmente, dall’ambiente circostante.

Il fatto che la mente degli ipersensibili gestisca ed elabori in modo diverso le sensazioni, rende queste persone altamente empatiche, autoriflessive e estremamente attente ai cambiamenti. 

Di contro, le PAS, sono profondamente influenzate dagli umori degli altri e dal contesto in cui si trovano. Ciò significa che queste persone, in ambienti troppo ricchi di stimoli, sono più sensibili allo stress rispetto agli altri e possono sentirsi sopraffatte dalle emozioni e dalle sensazioni che provano.

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Il valore delle PAS al lavoro

Avere una PAS nel proprio team può portare un vantaggio strategico determinante, a patto di saper valorizzare opportunamente questa risorsa secondo un approccio inclusivo.

Gli ipersensibili sono molto influenzati dal contesto; perciò, devono trovarsi in un ambiente armonioso e accogliente, che li influenzi positivamente.

Le Persone Altamente sensibili sono perfezioniste, meticolose e dedite allo svolgimento del compito assegnato loro.

Essendo per natura attente ai dettagli, riflessive ed empatiche, sono consapevoli del loro comportamento, osservano con attenzione la situazione prima di agire e sono ottimi mediatori.

All’interno del team, dimostrano spiccate doti di leadership  e promuovono un clima inclusivo e collaborativo.

Naturalmente portati all’ascolto, gli ipersensibili si rivelano anche meno inclini ai pregiudizi e agli stereotipi. Riescono a intercettare le esigenze dei clienti, sanno coordinarsi con i colleghi e con il management e sono molto intuitivi, dotati di grande spirito di innovazione.

Per riuscire ad attrarre nel proprio team una Persona Altamente Sensibile, bisogna dimostrare sincero apprezzamento per le doti di comunicatività, empatia, onestà e apertura mentale, ossia le qualità innate degli ipersensibili. Inoltre, è indispensabile fornire loro sempre un feedback sulla qualità del loro operato, perché per natura desiderano essere accettate e riconosciute e hanno bisogno di ricevere conferme da parte dei colleghi e del management.
Pertanto, i contesti lavorativi che promuovono la Diversity, Equity & Inclusion (DEI) sono naturalmente quelli che più si prestano ad accogliere e valorizzare le PAS. Così facendo si genera un circolo virtuoso che favorisce il benessere e la crescita sia delle persone che delle organizzazioni.


Bibliografia

  • Acevedo B.P., “The highly sensitive brain: an fMRI study of sensory processing sensitivity and response to others’ emotions”, in Brain and Behavior, by Wiley Periodicals, 2014.
  • Acevedo B., Aron E., Pospos S, e Jessen D., “The functional highly sensitive brain: a review of the brain circuits underlying sensory processing sensitivity and seemingly related disorders”, The Royal Society Publishing, 2018
  • Aron E., “Persone Altamente Sensibili”, Mondadori, 2018
  • Aron E., Aron A., “Sensory-Processing Sensitivity and its Relation to Introversion and Emotionality”, journal of Personality and Social Psychology 1997, Vol. 73, No. 2, 345-368
  • Lupo E., “Corso HST 2019, Primo Corso Italiano sul Tratto dell’Alta Sensibilità”, Bologna, 2109
  • Sellin R., “Le persone sensibili hanno una marcia in più”, Feltrinelli, 2012
  • Travaini N., “Il dono delle persone sensibili”, Red Edizioni, Milano, 2018
  • Travaini N., “Tutto tanto sempre: sensibilità e altri superpoteri”, Mondadori, Milano, 2020

Autore

Luca Marconi

All’interno del mondo delle Risorse Umane, si occupa di Diversità e Inclusione, in particolare di Age Management. Inoltre, si interessa alla valorizzazione professionale delle Persone Altamente Sensibili (PAS).
La sua instancabile curiosità intellettuale lo ha fatto appassionare al tema della comunicazione, in tutte le forme: da quella visiva fino a quella professionale, passando per le arti figurative, il cinema e la televisione.
Ha conseguito una laurea in Lettere Moderne, una in Scienze Politiche e un master in Gestione delle Risorse Umane. E’ iscritto all’albo pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e alla SIAE. Vive e lavora a Milano.

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