La “Great resignation”, ovvero il fenomeno che porta sempre più persone a lasciare il proprio posto di lavoro, è una tendenza sempre più diffusa e studiata. In Italia, secondo quanto riferisce il Centro Ricerche di AIDP (Associazione Italiana Direzione del Personale), riguarda il 60% delle imprese, con ben 3,3 milioni di dipendenti che hanno rassegnato volontariamente le dimissioni nell’ultimo anno.
Come arginare il problema? Alcuni suggerimenti per arrestare questa tendenza possono essere tratti dalle strategie di retention delle Persone Altamente Sensibili. Infatti, si tratta di informazioni utili non solo per attrarre le PAS, ma anche per prevenire la “fuga” di qualsiasi altra persona dall’azienda.
Retention delle Persone Altamente Sensibili: parole d’ordine
In un articolo precedente, si è sottolineato come la comunicazione costruttiva sia una best practice nel recruiting dei soggetti con tratto SPS (Sensory Processing Sensitivity). Allo stesso modo, la massima chiarezza e equità sono fondamentali per sgomberare il campo da possibili equivoci e malintesi futuri, quando le porte dell’azienda si saranno già aperte.
Le PAS sono sempre pronte a offrire la loro dedizione e meticolosità al datore di lavoro, ma chiedono in cambio correttezza e attenzione nelle stesse dosi. Di conseguenza, la cultura aziendale inclusiva deve trasparire in tutte le comunicazioni e azioni messe in atto dall’organizzazione e deve trovare un’applicazione pratica anche nelle azioni e sul luogo di lavoro.
Dunque, meglio non illudere candidati e collaboratori ostentando valori solo apparenti (il famoso “washing”), perché la delusione conseguente potrebbe condurre alle tanto indesiderate dimissioni del personale.
Elementi di attraction per le aziende
Quali sono i fattori che spingono maggiormente le PAS a candidarsi per ricoprire una posizione lavorativa? Secondo un’indagine condotta da Mariellen Vänskä nel 2021 tra i lavoratori altamente sensibili nei paesi anglofoni, gli elementi di maggiore richiamo sono:
- Retribuzione adeguata e benefit: costituiscono un riconoscimento per il buon lavoro
- Precisione nella job description: le PAS, essendo coscienziose per natura, desiderano essere consapevoli dei compiti che dovranno svolgere
- Descrizione dettagliata del profilo del candidato ideale: il candidato deve essere consapevole delle reali richieste dell’azienda perché tende sempre a sottovalutare la propria formazione ed esperienza pregressa
- Possibilità di carriera: serve per permettere al soggetto di variare i propri compiti in azienda
- Vicinanza all’abitazione: è determinante per ridurre i fattori di sovrastimolazione esterna
- Flessibilità del lavoro: lo smart working consente di bilanciare meglio lo stress legato alla permanenza prolungata in uffici spesso troppo affollati e rumorosi
- Cultura aziendale: deve essere il più possibile inclusiva e rispettare i valori etici in cui crede il potenziale dipendente
- Empatia: la comunicazione e lo scambio emotivo profondo sono essenziali per il rispecchiamento reciproco e l’apprezzamento delle proprie caratteristiche.
Le red flag
Al contrario, quali sono gli aspetti che mettono in fuga le PAS di fronte a un possibile lavoro?
Ci sono delle vere e proprie bandiere rosse, dei segnali di pericolo che mettono il candidato dell’avviso di rivolgersi altrove.
Espressioni come “deve essere in grado di lavorare sotto pressione” e “ambiente frenetico” costituiscono un formidabile deterrente, perché si tratta di elementi in contrasto con l’essenza profonda dell’alta sensibilità.
Infatti, come ricorda la dottoressa Elaine Aron, i soggetti altamente sensibili non funzionano bene se sottoposti a sovrastimolazione sensoriale ed emotiva. Pertanto, ambienti affollati, rumorosi, con troppa luce o eccessivamente bui, sono fonte di stress, così come la richiesta di mantenere ritmi sempre elevati e per molte ore di seguito.
Le motivazioni al lavoro
Il significato che le PAS attribuiscono al lavoro è diverso rispetto agli altri soggetti. Anche se in alcune fasi della vita si deve svolgere un’attività con la consapevolezza che non si tratta di un impegno a lungo termine, troppo spesso i soggetti altamente sensibili corrono il rischio di incombere nel burnout o nella depressione, perché tendono ad attribuire al lavoro una importanza eccessiva.
Infatti, come ricorda Jaeger, le persone che possiedono il tratto SPS hanno bisogno di molta varietà nella carriera, un fatto da considerare quando fanno domanda per un lavoro. Ciò di cui queste persone necessitano a livello professionale è il riconoscimento, inteso come la capacità di essere ricambiati a livello economico, sociale o personale per il contributo apportato.
Quello che le PAS chiedono al lavoro
Quali sono gli elementi che, nel loro insieme, rendono una posizione allettante, che riesca a fare scattare un alto work engagement e scongiuri al contempo i pericoli di quiet quitting e di dimissioni?
- Un ambiente di lavoro che valorizza anche gli introversi e le persone altamente sensibili. Un luogo in cui il tratto SPS sia apprezzato, anziché visto come carenza
- Un lavoro stimolante e coinvolgente, che al contempo consenta di utilizzare al meglio l’intuito e l’intelligenza emotiva. Inoltre, deve avere delle ricadute positive in termini etici sugli stakeholder
- Ricevere un preavviso. Per gestire la sovrastimolazione a cui sono soggette, le PAS devono pianificare attività e strategie appropriate
- Flessibilità e autonomia. Il lavoratore deve poter esercitare un certo grado di controllo sul programma e sull’ambiente per poter dare il meglio di sé
- Una comunità solidale. Un gruppo di colleghi che comprendono le esigenze delle PAS e che sono disposti a soddisfarle.
Dalla guerra all’arte
Il miglior suggerimento che si possa dare in termini di talent attraction, acquisition e retention, specialmente quando si ha a che fare con soggetti Altamente Sensibili, è di cambiare la visione del mondo del lavoro.
Infatti, non bisogna più concepirlo come un campo di battaglia, in cui il personale è permanentemente in trincea per difendere le posizioni acquisite.
L’immagine migliore da utilizzare come ispirazione è quella della bottega rinascimentale, dove l’artista lavora con altre maestranze specializzate per creare delle opere che soddisfino i committenti. Quindi, è consigliabile passare da una dinamica gerarchica a una più inclusiva, basata su talenti autonomi ma interconnessi.
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